San Bartolomeo, protettore delle Isole Eolie

San Bartolomeo era uno dei dodici apostoli di Cristo, conosciuto anche nel Vangelo di Giovanni con il nome di Natanaele, nativo di Cana, che morì verso la metà del I secolo, probabilmente in Siria.
Il nome Bartolomeo deriva probabilmente dall’aramaico “bar”, figlio e “talmai”, agricoltore o, secondo un’altra versione, “tholmai” colui che smuove le acque.
Bartolomeo giunse a Cristo tramite l’apostolo Filippo.
Dopo la resurrezione di Cristo, Bartolomeo fu predicatore itinerante (in Armenia, India e Mesopotamia).
Divenne famoso per la sua facoltà di guarire i malati e gli ossessi e fu condannato ad essere scorticato vivo e poi crocefisso.
Forse la testimonianza più antica che parla dell’arrivo e della presenza a Lipari del corpo di San Bartolomeo è quella di San Gregorio di Tours, vescovo e storico, il quale tra il 572 e il 590 scrive:
“La storia del martirio di Bartolomeo narra che egli patì in India. Dopo lo spazio di molti anni dal suo martirio, essendo sopraggiunta una nuova persecuzione contro i Cristiani, e vedendo i pagani che tutto il popolo accorreva al suo sepolcro e a lui rivolgeva preghiere e offriva incensi, presi da odio, sottrassero il suo corpo e ponendolo in un sarcofago di piombo, tenuto a galla dalle acque che lo sostenevano, da quel luogo fu traslato ad un’isola che si chiama Lipari, e ne fu data notizia ai Cristiani perché lo raccogliessero: e raccoltolo e sepolto lo, su di questo edificarono una grande chiesa. In questa chiesa è ora invocato e manifesta di giovare a molte genti con le sue virtù e le sue grazie”.