Polifemo

Polifemo è un Ciclope, gigante figlio della ninfa Toosa e di Poseidone, dio del mare. Egli viene descritto nell’Odissea, il poema epico di Omero, come una figura di pastore rozzo e bestiale, contraddistinto da un solo occhio. Nei miti greci, più antichi, i Ciclopi sono figure gigantesche, figli della Terra e del Cielo, gli dèi greci Gea e Urano. Essi, artigiani del ferro, abitano nelle grotte dei vulcani Etna e Stromboli dove risiedono le loro fucine.
La tradizione li vuole assistenti del dio Vulcano, per fabbricare il tuono, il lampo e il fulmine, armi usate da Zeus contro i Titani.
Secondo la leggenda, infatti, i tremori e le faville dei vulcani sono il segno del loro lavoro.
Polifemo deve la sua fama per essere uno dei protagonisti dell’Odissea, quando nella sua grotta incontra Ulisse, durante una sosta del suo viaggio di ritorno da Troia, alla volta di Itaca. L’episodio esprime la forza bruta, incarnata da Polifemo, che sbrana alcuni compagni di Ulisse, per poi essere ubriacato e accecato, sconfitto dall’astuzia dall’eroe greco, che riesce a fuggire con uno stratagemma. Egli, durante un colloquio con il Ciclope, dice di chiamarsi Nessuno, confondendo così gli altri Ciclopi, invocati in aiuto da Polifemo, dopo essere stato accecato da Ulisse.