Natività di Gesù

Una delle scene più rappresentative dell’intero ciclo musivo è quella della Natività.
Nella raffigurazione, al centro si trova la Vergine Maria, abbigliata con una veste e un mantello blu con riflessi dorati, mentre sostiene il piccolo Gesù, che sembra quasi avvolto in uno stretto sudario bianco, prefigurazione della futura Passione. Il Bambino è anche attorniato dal bue e l’asinello che, con il loro alito, lo riscaldano dal freddo del rigido inverno. Tutti i personaggi principali sono racchiusi dentro il profilo di una montagna dorata che si erge e li accoglie come fosse una grotta. San Giuseppe, padre putativo, ha un ruolo marginale ed è rappresentato in basso a sinistra nella posa del pensatore. La montagna oscura all’interno ma illuminata dalla luce radiosa dell’evento prodigioso, è circondata anche da tre angeli adoranti che rivolgono i loro sguardi e le loro mani verso una stella a sei punte dalla cui luce parte un raggio che si staglia sul piccolo. Un quarto angelo, rivolto verso sinistra, indica la via a due pastori. A destra, chiudono questa raffigurazione tre uomini, raffigurati come se fossero le tre età dell’uomo, che portano uova, simbolo di vita al Nascituro, e uno scenario tipicamente bizantino con la lavanda del Bambino.

Natività di Gesù
Una delle scene più rappresentative dell’intero ciclo musivo della Cappella Palatina è quella della Natività di Gesù, collocata nella parte superiore dell’absidiola di destra, dedicata a San Paolo. Nella raffigurazione, al centro, fulcro dell’intera narrazione, si trova la Vergine Maria, abbigliata con una veste e un mantello blu con riflessi dorati, mentre sostiene il piccolo Gesù, che sembra quasi avvolto in uno stretto sudario bianco, prefigurazione della futura Passione. Anche la culla del Piccolo, appena nato, somiglia a un piccolo sepolcro. Il Bambino è anche attorniato dal bue e l’asinello che, con il loro alito, lo riscaldano dal freddo del rigido inverno. Tutti i personaggi principali sono racchiusi dentro il profilo di una montagna dorata all’esterno e buia all’interno, che si erge e li accoglie come fosse una grotta che grazie al lieto evento, torna a splendere. San Giuseppe, padre putativo, ha un ruolo marginale ed è rappresentato seduto su uno sgabello in basso a sinistra nella classica posa del pensatore. La montagna oscura all’interno ma illuminata dalla luce radiosa dell’evento prodigioso, è circondata anche da tre angeli adoranti che rivolgono i loro sguardi e le loro mani verso una stella a sei punte dalla cui luce parte un raggio che si staglia sul piccolo che diventa anche guida per i magi. Un quarto angelo, rivolto verso sinistra, indica che la via ai pastori. A destra, chiudono questa raffigurazione tre uomini, raffigurati come se fossero le tre età dell’uomo, che portano uova, simbolo di vita al Nascitura. In basso a destra, entro una collinetta verdeggiante, uno scenario tipicamente bizantino con la lavanda del Bambino.