monastero

Il monastero pensato per una comunità di monaci o monache, sotto l’autorità di un abate o una badessa, è un complesso di vari edifici (chiesa o nel caso di Cefalù e Monreale Cattedrale, refettorio, chiostro, biblioteca, celle e dormitori, cucine, magazzini ecc.) che in epoca antica poteva essere economicamente autosufficiente grazie al lavoro dei monaci.
I monasteri si concretizzavano come delle città dove i monaci vivevano secondo la loro regola di riferimento con un preciso intento di evangelizzazione.
La Regola dei Bendettini proponeva una vita comunitaria secondo il principio di Ora et Labora, ovvero prega e lavora e fu redatta da San Benedetto da Norcia nel 534.
Il Monastero Benedettino di Monreale, per volere di Guglielmo II, divenne punto di riferimento ecclesiastico di tutto il territorio siciliano per questo il sovrano decise di concederlo ai Benedettini giunti da Cava dei Tirreni.
Tutto il complesso dell’abbazia ruota e si sviluppa attorno al chiostro ovvero lo spazio di disimpegno tra i vari ambienti della vita comunitaria nonché luogo di contemplazione dove la “Storia della Salvezza” veniva rappresentata artisticamente nelle sculture dei capitelli o negli affreschi parietali.