Meraviglia per gli occhi tassello dopo tassello: pavimenti a mosaico

I mosaici rinvenuti ad Agrigentum rappresentano una chiara testimonianza della contaminazione tra tradizione italica -caratterizzata da mosaici in bianco e nero- e quella alessandrina, portata in Italia dagli artisti dell’Africa settentrionale e caratterizzata invece da tasselli policromi.
Alcuni raffinati esempi sono la Casa della Gazzella, che prende il nome dall’emblema raffigurato nel quadretto a mosaico ivi rinvenuto, o la casa del Maestro Astrattista, con un mosaico che imita un pavimento in segati di marmo o opus sectile, realizzato con tasselli di marmo, di varia origine e quindi colore, a composizione geometrica.

Pavimenti a mosaico – Mosaico della Gazzella
Presso il Museo Archeologico Regionale Pietro Griffo è possibile visitare il mosaico della Gazzella, emblematico esempio della raffinatezza che presentavano le decorazioni rinvenute nelle domus del quartiere Ellenistico Romano in età imperiale. Il mosaico, in opus vermiculatum, rappresenta una gazzella nell’atto di chinare il muso verso il terreno. Nonostante l’opera sia arrivata a noi piuttosto danneggiata nella sua interezza, è possibile distinguere chiaramente il collo dell’animale, il capo, le orecchie, le corna e il viso con gli occhi e il muso. Per la resa dei colori, l’artista ha utilizzato pietre con sfumature che vanno dal giallo chiaro fino all’ocra e dal grigio chiaro fino al nero. Le sfumature danno un senso di tridimensionalità e movimento all’immagine.