Le zone di subduzione e la tettonica a placche

Secondo la Teoria della Tettonica delle placche, la litosfera ovvero l’involucro rigido più esterno della crosta terrestre, è suddivisa in 20 placche rigide, dette anche zolle, che galleggiano sulla sottostante astenosfera.
Le placche, galleggiando, possono: allontanarsi l’una dall’altra; avvicinarsi e scontrarsi; avvicinarsi e scorrere l’una accanto all’altra.
Quando due placche si allontanano l’una dall’altra, la crosta si assottiglia fino a scomparire.
Sono le zone delle dorsali oceaniche e dei grandi Rift continentali, dove il magma è in grado di risalire attraverso le grandi faglie che si creano con l’estensione.
Quando due placche si avvicinano e si scontrano il fenomeno principale che avviene è quello della subduzione, ossia una delle due si inarca e scorre al di sotto dell’altra. Ovviamente il processo di scorrimento non è semplice, e, spesso, porta al corrugamento o orogenesi della placca sovrastante.
Il materiale sprofondato si riscalda e tende a de-idratarsi, provocando la risalita dei fluidi, la diminuzione della temperatura di fusione della litosfera sovrastante e la formazione dei magmi dei sistemi arco-fossa.
Quando due placche si avvicinano e scorrono l’una accanto all’altra, lungo una linea di contatto che viene detta faglia, non si ha né produzione né distruzione di crosta terrestre.