ippodamea

Lo schema ippodameo, utilizzato tra il V e il IV secolo a.C. per le colonie greche di nuova fondazione; fu teorizzato, come tramanda il filosofo Aristotele, dall’architetto e urbanista Ippodamo di Mileto.
Basato su disposizioni a griglia e a scacchiera; già utilizzati in precedenza anche in Oriente, quello di Ippodamo si esplica attraverso tre assi longitudinali, orientati a nord-est, (per le strade principali) che vanno a intersecarsi con altrettanti assi perpendicolari, orientati a nord-sud, per le strade secondarie.
La pianta della città è così definita regolare e a scacchiera: gli isolati hanno forma rettangolare, le strade si intersecano ad angolo retto, gli edifici seguono perpendicolarmente la strada e gli spazi pubblici sono perfettamente delimitati.
Questo schema ortogonale, che fa pensare a quello di una città ideale, fu adottato successivamente anche dai Romani per ripartire i territori e suddividere lo spazio dei castra, gli accampamenti militari.