The masks

Theatrical masks were used from the 5th century BC.
They were light in colour when the actor played a female role, and dark for male characters, and had openings at the eyes and mouth.
The mask’s main purpose was to show immediately certain features that would allow characters to be recognised even by those in furthest seats, but also to amplify their voice to allow everyone to hear them as well as possible.
The origin of the mask is found in ancient tribal rites because it allowed wearers to alienate from themselves and assume, in the eyes of others, another nature.

Maschera del vecchio Sileno
Questa maschera teatrale, conservata al Museo Archeologico “Paolo Orsi”, raffigura un vecchio satiro calvo e dall’espressione minacciosa. L’opera è realizzata in terracotta e ri-sale al III secolo a.C. La maschera è uno degli oggetti principali del teatro greco, essa riproduce di solito la forma di un essere umano, animale o sovrannaturale e viene indossata sul viso. Questo oggetto presenta la dimensione media di un volto, alto 21 cm e largo di 11,5 centimetri. Il satiro rappresenta probabilmente il dio Sileno, lo spirito della danza che discende dalle tribù dei satiri e delle ninfe. Esso è raffigurato come un anziano calvo, peloso e con attributi animaleschi. La maschera ha un’espressione marcata, poiché durante la rappresentazione teatrale la sua funzione era quella di esprimere i profondi sentimenti che sconvolgevano i personaggi che recitavano: violenza, rabbia, dolore. In corrispondenza degli occhi e della bocca sono presenti dei fori: i primi permettevano all’attore di vedere, i se-condi avevano la funzione di amplificare la voce di chi recitava.